Attorno a voi
Le cantine di Mendrisio, costruite a partire dal 1724 per iniziativa dei Padri Serviti, sono una preziosa espressione della vocazione vinicola della regione. Sorte all’ombra del Monte Generoso per sfruttare le correnti d’aria fredda provenienti dalle fessure della terra, da secoli offrono l’ambiente perfetto per conservare vini e formaggi. Dal viale si può godere un bel panorama: la piana di San Martino con l’antica chiesa medievale, i vigneti del Mendrisiotto e il Monte San Giorgio, patrimonio UNESCO dal 2003. Nella parete rocciosa sopra le cantine ci sono le rovine di una piccola grotta fortificata del Quattrocento, chiamata “Tri Böcc” per le sue tre aperture.


Usi e tradizioni
Nella memoria collettiva è ancora vivo il ricordo di un mitico Mendrisiotto di altri tempi, con la sua verde campagna punteggiata da masserie, mulini e case coloniche. Oggi questa antica civiltà contadina è scomparsa ma continua a vivere nell’annuale fiera del bestiame di San Martino e nelle cantine presenti nei quartieri di Mendrisio, Capolago, Rancate, Salorino e Tremona. Alcune di esse hanno subito trasformazioni e sono state ristrutturate con un nuovo gusto estetico, ma ancora oggi sono parte importante del patrimonio paesaggistico e architettonico della regione e, con i loro balconcini e le loro caratteristiche porte, rappresentano un’attrazione turistica.

Gli antichi luoghi d’incontro
La nascita dei grotti ticinesi è legata indissolubilmente alla viticoltura. Un tempo l’uva raccolta nelle campagne era destinata alla produzione di un vinello leggero che, per poter essere conservato durante l’estate, aveva bisogno di ambienti con temperature basse, tra gli 8 e i 10 gradi. Si cominciarono così a ricavare spazi appositi in luoghi ombreggiati, al margine di boschi e ai piedi delle montagne, sfruttando le correnti d’aria fresca che uscivano naturalmente dalle rocce carsiche.
Ambienti perfetti per conservare vini, salumi e formaggi, i grotti diventarono presto anche luoghi di ristoro e di incontro della società rurale.


L’Eremo di San Nicolao
Proprio sopra le cantine, 300 metri a picco su Mendrisio, si trova l’Eremo di San Nicolao con la sua chiesetta. Secondo una leggenda medievale, in certe notti sulla rupe si vedeva brillare un’intensa luce. Incuriositi, gli abitanti andarono a vedere e trovarono un’immagine di Maria dipinta sulla roccia. In ricordo dell’avvenimento straordinario, il vescovo di Como ordinò di costruire una chiesa. Dal 1413, anno della fondazione, fino all’Ottocento l’Eremo di San Nicolao ha attirato molti eremiti. La chiesetta, scavata in parte nella roccia che le serve da tetto, conserva tra l’altro statue lignee del Seicento e curiosi ex voto.


Incontra Morsetta
Ciao,
sono Morsetta, la giovane esploratrice della Regione da scoprire.
Gioca con me per scoprire alcune curiosità di Mendrisio…
Questo è un luogo antico, molto legato alla tradizione. Qui i nostri nonni trascorrevano ore di svago e conservavano salumi e vino. Oggi è una zona molto apprezzata da chi visita Mendrisio grazie anche alla presenza di diversi grotti.
